Informazioni fiscali Repubblica di Croazia 2021

Investitori stranieri e locali, per le normative EU, di cui la Croazia ha aderito, sono identici. Gli investitori stranieri hanno il diritto di farsi pagare i redditi delle loro società nei paesi di provenienza. Ma a questo punto, tali redditi, verranno paragonati ai redditi interni e, a seconda degli accordi di politiche legislative fiscali tra i membri della EU, verranno o meno ri-tassati.

Acquisizioni immobili nella Repubblica di Croazia

Per quanto riguarda le acquisizioni di immobili in Croazia, non vi sono restrizioni alcune. Le limitazioni sono relative solo ai patrimoni di interesse pubblico dello stato Croato, come ad esempio, coste, zone montane ecc. dove il bene è di diritto statale. L’acquirente può avere una sua sede in Croazia oppure in un altro stato EU. Imposte e altre disposizioni fiscali, sono di legge locale. In qualsiasi caso, lo straniero che ha sede all’estero deve dare una comunicazione al ministero delle finanze del suo paese per la proprietà “croata”. Vi è una eccezione alla regola. Le persone con doppia residenza, deve valutare la sua posizione “affettiva” per il pagamento delle imposte in entrambi i paesi.

Imposizione fiscale nella Repubblica di Croazia

TASSAZIONE

Imposta sul reddito d’impresa

Liberi professionisti, artigiani e slm

Forma forfettaria

IVA, a seconda dei casi varia:

Imposta sugli immobili

PERCENTUALE

10% fino a 1.000.000 €, 18% superiore a 1.000.001 €

20% fino a 50.000 €, 30% superiore a 50.001 €

a seconda del reddito esistono dei fissi che variano ad esempio da 0 a 11.000 € per un totale di 1.700 € annuo

5% (prodotti di prima fascia alimentari, farmaceutici e sml)
13% (turismo, alimentari in genere, riproduzioni medie e sml)
25% (soprattutto commercio, produzione e servizi)

4%

INCENTIVAZIONE AGLI INVESTIMENTI NELLA REPUBBLICA DI CROAZIA

La Croazia ha aperto un programma per incentivare agli investimenti per valori che vengono determinati secondo la Legge sugli investimenti (Zakon o poticanju i ulaganja). Secondo le dimensioni delle ditte si hanno diverse incentivazioni. per le ditte definite a secondo delle loro dimensioni. Nelle ditte cosiddette “micro”. Il valore è di 50.000 € e 3 nuovi posti di lavoro: 50% in meno dell’imposta di reddito per i prossimi 5 anni . Possono usufruire di programmi che coprono il 45%, dell’investimento pure le ditte di piccole dimensioni. Per le ditte PMI e grandi, gli investimenti che coprono almeno 150.000 € a 1.000.000 € e 5 nuovi posti di lavoro, l’imposta sul reddito è dimezzata per 10 anni. Per investimenti da 1.000.000 € a 3.000.000 €, e 10 nuovi posti di lavoro, l’imposta sul reddito è diminuita del 75% per i prossimi 10 anni, mentre superiori a 3.000.001 € e 15 nuovi posti di lavoro, l’imposta sul reddito viene annullato per i prossimi 10 anni.

Incentivi all’assunzione

Vi sono poi incentivazioni per assunzione di lavoratori, che vanno a coprire dal 10% al 30% di queste e non possono superare i seguenti valori, da 3.000 € a 6.000 e a seconda del luogo in cui vi sono alti tassi di disoccupazione. Per chi aumenta del 50% la forza lavoro, vi sono misure a fondo perduto che coprono il 20% dell’investimento fino ad un max di 500.000 €., fino a 25% per coprire i progetti di rivalorizzazione della ditta per nuovi posti di lavoro. Oltre a quanto fino qua presentato, vi sono anche altri interventi governativi, per la creazione di progetti, aperture ditte ecc. che possano portare a nuove assunzioni, e migliorie sulle attività di lavoro e impianti.

Ovviamente per avere queste incentivazioni, bisogna fare una serie di richieste alle agenzie: AIK e HAMAG-BICRO preposte a coordinare e controllare che quanto richiesto, sia realmente eseguito.

Fonte: Eurostat e DZS (statistica croata)
Foto: mise.gov.it